Aver avuto l’occasione di vivere questo viaggio mi ha fatto avere più consapevolezza delle atrocità del nazismo.
Ciò che mi aspettavo di vedere ad Auschwitz e a Birkenau era ben diverso dalla realtà: mi ha lasciato un vuoto dentro.
Durante la visita ciò che mi sforzavo di fare era immaginarmi realmente tutto ciò che accadeva e di vivere appieno ogni mia emozione.
Dopo aver visto la foto delle due coppie di gemelle vittime degli esperimenti del Dott. Mengele, ho sentito le lacrime scendere sul il mio viso, mille domande mi rimbombavano in testa e mille risposte… ma di tutto non riuscivo a capacitarmi.
I disegni dei bambini sono stati veramente significativi per me, come è possibile che nella mente di essere umani così piccoli si siano potute imprimere immagini così disumane?
Ciò che mi stupisce è che ancora oggi in molte parti del mondo succedono queste atrocità mentre l’opinione pubblica rimane indifferente!
Quando si è indifferenti si è colpevoli.
Sono estremamente felice di poter fare io la differenza, raccontando la mia esperienza, sperando che le mie parole possano far ricordare, anzi rivivere. tutte le persone che sono state deportate.
Alessia
L’esperienza che ho vissuto ad Auschwitz è stata senza dubbio tra le più intense e strazianti della mia vita. Le immagini e le sensazioni che ho provato là dentro resteranno con me per sempre. Ricordo distintamente il momento in cui ho visto i capelli delle persone, tagliati poco prima della loro morte, accumulati in enormi quantità. Ogni ciocca rappresentava una vita spezzata, un destino troncato in modo brutale. Ma non è stato solo quello a lasciarmi senza fiato.
Durante la visita, ho visto montagne di scarpe, di effetti personali, di oggetti intimi che appartenevano a chi non c’era più. Quelle scarpe, ormai vuote di vita, erano l’unico segno tangibile della presenza umana che una volta aveva popolato quei luoghi. Ogni paio portava con sé una storia, un sogno infranto, una speranza perduta.
Eppure, tra tutte le terribili visioni, c’è una che mi ha colpito ancora di più: passare sotto la struttura dove venivano impiccate le vittime dell’olocausto. Sentire il peso di quella storia, la gravità di quell’orrore, mi ha scosso profondamente. È stato come toccare con mano l’oscurità dell’umanità, confrontarsi con il male più puro e insensato.
Questa esperienza mi ha lasciato un segno indelebile. Mi ha insegnato l’importanza della memoria, del ricordo, della testimonianza. Mi ha spinto a riflettere sulla fragilità della vita umana e sull’importanza di difendere i valori di pace, tolleranza e giustizia. Mai dimenticherò ciò che ho visto ad Auschwitz, e continuerò a portare con me il suo ricordo come monito contro l’ingiustizia.    — Filippo